Non c'è prevalenza di età, invece, nell'incidenza delle fratture localizzate al ginocchio o nelle sue vicinanze: di esse trattiamo sia la fase acuta che le sequele, quali le rigidità articolari e le deformità secondarie.
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figura 1 (a) (b) postumi di frattura del piatto tibiale con residua deformità in varo |
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figura 1 (c) (d) controllo a distanza dopo osteotomia tibiale di addizione |
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figura 2 (a) (b) (c) (d) deformità post-traumatica in valgo da epifisiodesi in giovane adulto |
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figura 2 (e) pianificazione pre-operatoria su lucido: la soluzione più adeguata si ottiene con una duplice osteotomia tibio-peroneale |
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figura 2 (f) (g) duplice osteotomia: di sottrazione femorale e di addizione tibiale |
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figura 3 (a) (b) Frattura bicondiloidea del piatto tibiale con rottura del LCA e lussazione del menisco che impedisce la riduzione |
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figura 3 (c) (d) Riduzione ed osteosintesi della frattura con placca mediale e laterale; è stata anche eseguita sutura del menisco laterale e la ricostruzione del LCA |
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figura 4 (a) (b) Gonartrosi post-traumatica in varo con procurvato femorale |
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figura 4 (c) (d) Duplice osteotomia: femorale di sottrazione con correzione parziale del varo e del procurvato ed associata osteotomia tibiale di addizione che consente un riequilibrio legamentoso e l’orizzontalità della rima articolare |
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figura 5 (a) (b) Iniziale gonartrosi sinistra in valgo |
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figura 5 (c) E' stata eseguita osteotomia tibiale di addizione con correzione del valgo e riequilibrio legamentoso. |
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